Week 8 Year 1 - Lunedi, 28 Novembre 2011
"Un cambio di prospettiva"
Una puntatina fuori porta ogni tanto è salutare. E’ molto più utile di qualsiasi tecnica cui ci affidiamo solitamente per raggiungere quel nostro stato di vuoto e silenzio interiore e sentire fluire la nostra energia Il nostro essere zen. Avvicinarsi a madre natura ci permette di disintossicarci dalle luci della città, la cacofonia ed i sifonatori di energia. Paradossalmente, è proprio quando raggiungiamo questo stato di quiete interiore che cominciamo a sentire il suono della natura.
La natura ha un modo molto gentile ma potente di esprimersi, di diffondere la sua energia. La percepisco come una corrente fresca, un corso d'acqua, che scorre al ritmo della propria musica, finemente sintonizzato con l'ambiente circostante, vento, alberi, uccelli. Tutto si anima in un intreccio armonico, ogni giorno, e si esibisce come fosse in un orchestra. Sembra un scambio giocoso di vibrazioni che dansano insieme.. Ovunque ci si trovi, mare, montagna o campagna e qualsiasi le circostanze, pioggia, vento, sole, la natura ha un suo ritmo, e lo sento pulsare, scorrere lungo la spina dorsale fino a raggiungere la punta delle dita. Niente e nessuno, tranne la natura stessa, può alterare questo suo stato e la sua capacità di diffondersi. Possiamo attraversarla,dansare con essa, immergerci in essa e qualsiasi altra cosa vogliamo fare, ma in nessun modo possiamo danneggiarne l’essenza. Possiamo attentare alla sua integrità, deforestando, inquinando i nostri mari, e via dicendo ma, qualora dovessimo evacuare un luogo oramai devastato perché considerato un rischio per il nostro benessere o sopravvivenza, ci sarà ancora energia che scorre lì e che lentamente rigenera la vita. È proprio il fulcro, la fonte di energia sulla quale non possiamo infierire, perché ci lascerebbe arrivare solo fino ad un certo punto oltre il quale saremmo i primi a rischiare, una fonte da cui tutto sembra nascere e fiorire. Io la chiamo Natura. Quando entriamo in contatto con la natura, essa ci fà sentire un battito, una pulsazione che proviene dal nostro interno ed in perfetta sintonia con l’ambiente circostante. E mentre ci apriamo e ci lasciamo andare, una potente fonte di energia inizia a fluire attraverso di noi. Se non la sentite anche voi, soffrite di una intossicazione acuta. Passate direttamente al capitolo 2.
La natura è parte di noi, ed a ogni suo richiamo, ci sintonizziamo magnificamente con il flusso universale di energia. L'unica volta che non riusciamo a farlo è quando c'è aria di tempesta. Allora corriamo ai ripari. La tempesta ci inquieta, manda in tilt la nostra bussola interna. Allora, Il nostro unico obiettivo diventa quello di raggiungere la nostra destinazione, senza badare ad altro. Tutto il nostro essere è intento al raggiungimento di una meta sicura. E quando la si raggiunge comunque un sottile rivolo di tensione rimarrà con noi fino a quando non sarà finita. Rimaniamo allerti. E’ la stessa sensazione che ci tiene un pò sulle spine, anche quando non ce n’è assolutamente bisogno, il tipico flusso di energia metropolitana. E 'davvero curioso. La maggior parte di noi si impegna in corsi ed esercizi di rilassamento e di meditazione, al fine di sintonizzarci con il solo ed unico flusso di energia, quindi presumibilmente ne siamo tutti consapevoli. Allora perché corriamo sempre come se la nostra bussola fosse impazzita? Dov’è la tempesta? Perché non possiamo concentrarci su ciò per cui ci impegniamo tanto? Io corro, è il mio modo di sintonizzarmi con il mondo e presto attenzione al tipo di energia che sento scorrere in me. E’ sempre la stessa, ma ritmo ed intensità possono variare. Per esempio, se fossimo tutti uno strumento musicale, oggi sono sicuramente un bongo. Chissà, domani potrei sentirmi un pianoforte. In tutti i modi, ci diamo tutti un gran da fare per mantenere intatta la nostra vitalità ed evitare la dispersione di preziose energie. Questa è probabilmente la parte più difficile. Evitare la dispersione.
Anche perché, i sifonatori di energia, se solo uno siamo già fortunati, si presentano puntualmente all’appuntamento quotidiano. Non fraintendetemi. Non intendo quelli che hanno e condividono la propria vitalità, che come noi la curano e nutriscono con amore, dando luogo a uno scambio piacevole. Che sia di tipo giocoso e anche un confronto o altro, ma sicuramente una interazione. Mi riferisco a quelle persone che per qualche motivo non curano la propria melodia e si ostinano a voler giocare con il vostro bongo. Sono quelli che io chiamo sifonatori di energia. Attenzione, sono dei killer e sono dappertutto. Formano un ostacolo nel vostro flusso di energie e, se rimangano troppo a lungo, vi drenano. Non lasciateli giocare con il vostro bongo.